MARZO 2009
DISTRETTO SANITARIO, LA BATTAGLIA NON E' ANCORA FINITA
Negli scorsi mesi abbiamo per primi denunciato il tentativo di smantellare i servizi di medicina specialistica del Poliambulatorio Asl di Binasco e invitato il sindaco a fare pressioni sugli organismi competenti per evitare la soppressione di un servizio così importante, soprattutto per la popolazione anziana.
Nel giornalino del Comune il sindaco Castoldi si è assunto in pieno i lmerito dell'iniziativa e del fatto che per ora i servizi non siano stati smantellati, accusandoci per altro di aver fatto informazione distorta e allarmistica, per carpire la buona fede dei cittadini. Avremmo naturalmente preferito leggere resoconti più realistici e obiettivi da parte del Primo Cittadino, ma il nostro intento non è la polemica. Il nostro obiettivo principale è difendere il presidio sanitario e proprio per questo nell'ultimo consiglio comunale abbiamo presentato un Ordine del giorno che impegna l'Amministrazione comunale e il consiglio a prendere posizione contro lo smantellamento del Poliambulatorio di Binasco e invita il Sindaco a intraprendere tutte le iniziative istituzionali possibili per ottenere il potenziamento del servizio pubblico.
Non dimentichiamo infatti che lo Smantellamento del Poliambulatorio di Binasco comporterebbe per i cittadini la necessità di recarsi a Melegnano per i servizi sino ad ora fruibili in paese. E ricordiamo che non esiste nessun mezzo pubblico che colleghi Binasco con Melegnano.
SE L'ACQUA RIMANE DI TUTTI E' ANCHE MERITO NOSTRO!
Il 27 settembre 2008 i consiglieri dell'Unione per Binasco avevano presentato una mozione nella quale si chiedeva anche al nostro Comune di aderire alla Campagna "50 Comuni per l'acqua bene comune",
con la quale si voleva promuovere un referendum abrogativo della legge regionale che prevedeva la privatizzazione delle risorse idriche.
La nostra mozione è stata trasformata in Ordine del Giorno e votata dal Consiglio Comunale.
Il 27 gennaio il Consiglio Regionale della Lombardia ha accolto le richieste dei 144 Comuni e dei movimenti che avevano chiesto il ritiro delle norme: in questo modo l'acqua, patrimonio di tutti,continua a rimanere a gestione pubblica. Un successo di cui l'Unione per Binasco rivendica una piccola porzione di paternità.
Ma dopo questo risultato significativo non ci siamo fermati: sempre nell'ultimo consiglio abbiamo nuovamente chiesto all'Amministrazione Comunale di prendere in considerazione il progetto di realizzazione
della Casa dell'Acqua.
Un'iniziativa già avviata con successo in molti altri Comuni, che consentirebbe un duplice risultato: far risparmiare alle famiglie una cifra considerevole sull'acquisto dell'acqua in bottiglia e, riducendo l'acquisto di bottiglie di plastica,ridurre l'impatto ambientale e la quantità di rifiuti prodotta.
CONTRO I DISSERVIZI SILA
Abbiamo aperto un blog e una casella e-mail a cui potete inviare i vostri commenti e le vostre esperienze di utenti del servizio pubblico della Sila.
Vorremmo farne un dossier da presentare alla Provincia di Milano, in quanto concessionaria del servizio.
Potete scriverci a: silabinascosos@gmail.com.
CHE SUCCEDE IN BIBLIOTECA?
Nel mese di febbraio l'Amministrazione Comunale ha adottato una delibera con la quale si approvava un progetto di collaborazione con l'Associazione Culturale
U.Giordano per la "gestione dei servizi culturali", compresa la Biblioteca, per un costo di 29 mila euro l'anno.
Una delibera lacunosa sia dal punto di vista formale (non vengono indicati né lo status legale né le indicazioni di un rappresentante legale dell'associazione, non ci sono indicazioni sulle eventuali esperienze precedenti o sulle professionalità che l'associazione potrebbe mettere a disposizione del progetto) che del contenuto, visto che si indica solo genericamente che l'Associazione dovrà "gestire i servizi culturali", compresa la Biblioteca.
Per questi motivi, e soprattutto perché chiediamo che ci sia più chiarezza e trasparenza nella gestione di un servizio da sempre molto gradito e molto utilizzato dai cittadini di Binasco, abbiamo chiesto che la delibera in questione venga ritirata.
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