domenica 7 novembre 2010

Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2010

ORDINE DEL GIORNO CONTRO LA  LOCALIZZAZIONE DI UN TERMOVALORIZZATORE SU AREA TRA IL COMUNE DI LACCHIARELLA  E BINASCO

Signor Sindaco, gentili Consiglieri Comunali, “CI RISIAMO”. Apprendiamo infatti che nei giorni scorsi, in un'assemblea pubblica tenutasi nel Comune di Grezzago (Milano) per discutere del progetto di ampliamento dell’esistente termovalorizzatore di Trezzo, durante i loro interventi l’assessore provinciale al territorio Fabio Altitonante e il presidente della commissione ambiente della Provincia Marco Paoletti hanno affermato che la Provincia sta conducendo uno studio sull’area ex OMAR, sita tra i territori di Lacchiarella e Binasco e in pieno Parco Sud per l’insediamento di un termovalorizzatore, su progetto AMSA (A2A). Riteniamo e ci auguriamo che le anticipazioni rilasciate dai due esponenti provinciali non trovino conferma in comunicazioni pervenute al nostro Comune e di cui il C.C. e la popolazione non sono stati messi a conoscenza. 

Non possiamo però che rilevare il perdurare dell’egoismo dell'attuale Amministrazione Comunale di Milano che, anziché trovare soluzioni nell’ambito del proprio territorio, scarica sui territori dei comuni limitrofi funzioni e infrastrutture dequalificanti, tenendo per sé le eccellenze.

Questo Consiglio Comunale, in data 30 Giugno 2010, a maggioranza, aveva già preso netta posizione approvando un Ordine del giorno contro la scelta di insediamento del termovalorizzatore sul territorio del Comune di Opera. La mobilitazione delle popolazioni, delle associazioni e delle Amministrazioni Comunali interessate riuscirono a far rientrare e annullare le decisioni allora prese dalla Regione e dal Comune di Milano.

Oggi, se tali anticipazioni dovessero essere confermate, tocca a Noi, con coerenza, prendere le dovute iniziative e posizioni.

Pertanto in considerazione di quanto su esposto il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” propone, nell’auspicio che venga accolto e fatto proprio dall’intero Consiglio Comunale, il seguente ORDINE DEL GIORNO:

I Consiglieri Relatori e firmatari:

Daniela Fabbri

GiuseppeVella


IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO


Appreso dalle dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti dell'Amministrazione Provinciale che sarebbe in atto uno studio per procedere all’insediamento di un termovalorizzatore nel Parco sud Milano, all'interno dell'area ex Omar, quindi al confine fra il territorio di Lacchiarella e quello di Binasco;

ribadito che già questo Consiglio Comunale si era espresso contro l'insediamento di un impianto di questo genere in un'area che ha vocazione agricola tutelata come quella del Parco Sud Milano;

riaffermata la necessità che queste scelte vengano fatte coinvolgendo le amministrazioni comunali e le popolazioni delle zone interessate;

sottolineato come già la zona del Sud Milano, e in particolare il comune di Lacchiarella, siano già destinatari di altri pesanti interventi a livello di stoccaggio di rifiuti;

ricordato come al di là dell'impatto del termovalorizzatore in sé siano da considerare gli impatti di un impianto di questo genere sulla rete viaria della zona, già insufficiente allo stato delle cose;


RIBADISCE

la propria contrarietà all'insediamento di un termovalorizzatore negli ambiti del Parco agricolo del sud Milano e nelle sue immediate vicinanze;

che l'azione dell’Amministrazione Comunale sarà invece rivolta a sollecitare, nelle forme e nei modi consentiti, il raggiungimento di continui e progressivi miglioramenti dei risultati della raccolta differenziata.

IMPEGNA

Il Sindaco a richiedere ogni ulteriore informazione, presso gli Enti preposti, sulle anticipazioni già fatte dai rappresentanti Provinciali;

a protestare, con la dovuta determinazione, nei confronti degli Enti preposti, per la mancata e dovuta informazione ai Comuni interessati;

A riferire delle informazioni assunte e di qualsiasi notizia e circostanza utile a valutazioni, nella conferenza dei capi gruppo consiliari;

Ad assumere rapporti e collegamenti con le altre amministrazioni locali interessate, le forze sociali e politiche presenti sul territorio per l’eventuale promozione di iniziative atte a contrastare il perseguimento e la conferma di una scelta non condivisa;

A promuovere ogni iniziativa rivolta a informare e coinvolgere la popolazione anche di concerto con le altre Amministrazioni interessate;

Il Consiglio Comunale di Binasco


Il presente Ordine del giorno viene inviato alla Regione Lombardia e ai suoi gruppi consiliari, alla Provincia di Milano e ai suoi gruppi consiliari, Ai Sindaci dei Comuni di Lacchiarella, Casarile, Zibido San Giacomo, Noviglio, Opera, Rozzano, Locate di Triulzi, Pieve Emanuele,Basiglio, Melegnano, Cernusco sul Naviglio.           

Comunicato stampa

APPROVATA A BINASCO LA MOZIONE PER MANTENERE PUBBLICA
L’ACQUA NEL MILANESE

Il 27 Ottobre è stata approvata a maggioranza ( favorevoli: i gruppi consiliari Unione per Binasco e insieme per Binasco, contrari il grupppo consiliare Noi con Voi) dal Consiglio Comunale di Binasco una mozione presentata da Unione per Binasco per mantenere la gestione del servizio idrico nella Provincia di Milano in mani pubbliche.

In particolare la mozione chiede al Sindaco di esprimersi nella prossima assemblea dell'Ato di Milano per la revoca della delibera del 2004 che obbliga a privatizzare entro la fine del 2010 il 40% delle società di erogazione, e per l'approvazione di una nuova delibera per l’affidamento delle attività di gestione e di erogazione ad un’unica società a totale capitale pubblico.

Questa mozione affronta una questione fondamentale, soprattutto dopo che a luglio sono state consegnate in Cassazione 1 milione e 400 mila firme (più di 75 mila nella Provincia di Milano) raccolte per indire un referendum contro la privatizzazione dell’acqua, resa obbligatoria entro il 2011 da una legge approvata nel novembre scorso. La prossima primavera tutti i cittadini italiani saranno quindi chiamati ad esprimersi su questa fondamentale questione, ma c'è un serio rischio che si chiudano i recinti quando i buoi sono già scappati, cioè che si vada a votare quando ormai si sarà privatizzato il servizio idrico, e questo rischio è ancora più alto per i comuni del milanese.
Per questo Il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'acqua ha chiesto a tutti comuni di votare una mozione che possa scongiurare questa privatizzazione anticipata e mantenere la gestione in mani pubbliche al 100%, in attesa del referendum che darà agli italiani la possibilità di esprimersi su questo tema fondamentale.
IL GRUPPO consiliare “UNIONE PER BINASCO” congiuntamente al “Comitato per l’acqua pubblica” del Binaschino ringraziano tutti i consiglieri comunali che hanno Aderito, con il loro Voto, alla mozione.
Ci auguriamo che altri Consigli Comunali approvino la stessa mozione affinchè nella prossima assemblea dell’Ato  ci sia una maggioranza dei sindaci a favore di una revoca dell'obbligo di privatizzazione, quantomeno per rispetto dei tantissimi cittadini che hanno firmato per il referendum esprimendo la chiara volontà di mantenere in mano pubblica la gestione dell’acqua e di tutti coloro che potranno votare nella primavera prossima.
La positività del voto favorevole della maggioranza amministrativa, su questo provvedimento, non cancella il nostro rammarico, per il respingimento, da parte della maggioranza che sostiene il Sindaco  Castoldi, di un’altra mozione, presentata dal gruppo Unione per Binasco, nella quale si chiedeva l’impegno allo stesso Consiglio Comunale a modificare lo statuto comunale introducendo il concetto che il integrato è un servizio idrico servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, che non è solo una pura dichiarazione politica, comunque importante, ma anche fondamentale dal punto di vista giuridico: infatti proprio pochi giorni fa il Consiglio di Stato con una sentenza ha stabilito che è l'ente locale titolare di un servizio a stabilire se questo ha o meno “rilevanza economica”, e quindi si deve gestire attraverso gara o tramite enti pubblici che garantiscono la fuoriuscita dalle logiche di mercato, come dovrebbe essere per un bene comune come l'acqua.
Resta il nostro giudizio negativo sul rifiuto opposto, alla nostra proposta, per la costruzione di una CASA DELL’ACQUA anche a Binasco

Binasco il 27/10/2010           
I Consiglieri del Gruppo “Unione per Binasco”
Daniela Fabbri - Giuseppe Vella

Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2010

MOZIONE: Acqua pubblica nella Provincia di Milano

Premesso che:

l’acqua rappresenta l’esempio più evidente di un bene comune a livello mondiale, un bene comune che non si può rifiutare agli esseri umani ed alle specie viventi, un bene naturale fondamentale che non può essere sostituito da altre sostanze né si può evitare o posticiparne l’uso, non esistendo scelte alternative;

nonostante le pressioni ai diversi livelli (internazionale, nazionale e locale), finalizzate ad affermare la privatizzazione e l’affidamento al cosiddetto libero mercato della gestione della risorsa idrica, sono in atto in Europa ripensamenti e sono avviate alcune esperienze di ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici da parte degli enti locali, come attesta il recente caso della Città di Parigi;

arrestare i processi di privatizzazione dell’acqua assume, nel XXI° secolo, sempre più le caratteristiche di un scelta di civiltà, che chiama in causa politici e cittadini, che chiede a ciascuno di valutare i propri atti, assumendosene la responsabilità rispetto alle generazioni viventi e future; alcune forze politiche anche in Italia hanno cominciato a modificare i propri convincimenti rispetto alla natura dell’acqua come bene pubblico ed alle modalità di affidamento dei servizi idrici, riconsiderando la valenza di servizio pubblico da attribuire al servizio idrico integrato;

alcune Regioni (Puglia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Piemonte) si sono mobilitate per contrastare l’accelerazione dei percorsi di  privatizzazione dell’acqua e gli obblighi previsti dall’art. 23 bis del decreto Ronchi ed attualmente sono pendenti presso la Corte Costituzionale 7 ricorsi di costituzionalità. Secondo i ricorrenti gli articoli violati della Costituzione sarebbero in primo luogo l’articolo 117, ma vengono richiamati anche altri articoli; per esempio il Piemonte fa riferimento agli articoli 3, 5, 23, 42, 97, 114 e 118; alcuni ricorsi fanno riferimento anche al trattato CE all’articolo 5 e all’articolo 14 e 15. La Liguria richiama la Carta europea dell’autonomia locale agli articoli 3 e 4 (Ndr. 1);

la società civile si è mobilitata dando vita ad una Campagna referendaria “L’acqua non si vende”  promossa da un Comitato promotore, che raggruppa oltre 400 Associazioni nazionali, che punta ad abrogare l’art.23 bis ed alcuni articoli del decreto ambientale. Il 31 marzo 2010 sono stati depositati tre quesiti referendari, presso la Corte di Cassazione di Roma, e la Campagna raccolta firme si è conclusa il  19 Luglio aprile con il deposito di 1.400.000 firme per ogni quesito, di cui oltre 250.000 sono state raccolte nella regione Lombardia. Va inoltre segnalato che iniziative referendarie o di modifica dell’art. 23 bis del decreto Ronchi sono state intraprese anche da alcune forze politiche ( dal Partito Democratico e Italia dei Valori )
   
Premesso inoltre che

la proprietà pubblica delle reti e delle infrastrutture è inalienabile e che l’autonomia degli Enti locali, sancita dalla nostra Costituzione,  non può essere eliminata con atto d’imperio, cosi come previsto dal decreto Ronchi, che dichiara decadute le concessioni in essere del servizio idrico integrato affidate a società interamente partecipate dagli enti pubblici;
la Regione Lombardia, con Legge Regionale n. 18 del 8 agosto 2006 “Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale”, obbligava gli ATO provinciali a privatizzare i propri servizi idrici attraverso la messa a gara obbligata del servizio di erogazione;
il Consiglio Regionale della Lombardia in data 27 Gennaio 2009 ha votato all’unanimità la legge Regionale n. 1/2009, che di fatto accoglieva i quesiti referendari proposti dai 144 comuni lombardi per la modifica della Legge Regionale n. 18/2006, nelle parti relative alla gestione del servizio idrico, eliminando l’obbligo di privatizzazione; 
le modifiche introdotte con la Legge Regionale n. 1/2009,  prevedono che ai comuni lombardi (riuniti nei 12 ATO) è consentita la possibilità di gestire il servizio idrico tramite società totalmente pubbliche, senza ricorrere ad alcuna gara, mantenendo in mani pubbliche proprietà, gestione ed erogazione dei servizi idrici;
il Consiglio Provinciale di Milano, in data 9 febbraio 2009 ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che da’ indirizzo favorevole alla riunificazione, all’interno dell’ATO Provincia di Milano, delle attività di erogazione del servizio, di gestione di reti ed impianti e patrimoniali, in capo ad un’unica società a capitale pubblico totalitario, da attuarsi secondo le modalità previste dalla Legge Regionale n. 26/2003 così come modificata dalla Legge Regionale n. 1/2009;
la Corte Costituzionale, con sentenza 20.11.2009, n.307, ha dichiarato incostituzionale la legge regionale n. 18/2006 nella parte in cui prevedeva, in materia di servizio idrico, l’obbligatorietà della separazione fra gestione delle reti ed erogazione del servizio; a tutt’oggi la normativa regionale non è stata adeguata alle censure della Corte Costituzionale;
la Conferenza dell’ATO Provinciale di Milano, con delibera n. 5/2010 del 18.05.2010 ha prorogato fino al 31.12.2010 la sospensione dell’efficacia delle condizioni di cui al p.to III capoverso b) lett. a) della Delibera n. 5/2004, cioè la cessione ai privati di parte del capitale della società di erogazione (Ndr. 2) ed ha accolto la richiesta di convocazione di un seminario di approfondimento che avrà luogo il 20 settembre 2010;
il Comune di Milano, che coincide con l’ATO Città di Milano, con odg n. 302 del 19.04.2010, ha deliberato all’unanimità di “predisporre in tempo utile tutti gli atti e le procedure indispensabili per garantire, entro i termini previsti dal DL.135/2009, l’affidamento del servizio idrico secondo la modalità in house, mantenendolo in capo al servizio idrico integrato del Comune di Milano”.

Tutto ciò premesso
il CONSIGLIO COMUNALE di BINASCO

impegna il Sindaco, in qualità di membro della Conferenza ATO Provinciale di Milano,  a portare alla prossima Conferenza dell’ATO le seguenti posizioni:

1. revoca della delibera dell'ATO Provinciale di Milano n. 5 del 9 febbraio 2004, che obbliga al collocamento sul mercato di una quota azionaria del 40% delle società di erogazione;

2. approvazione da parte dell’ATO di un’apposita delibera ex-novo, da approvarsi entro e non oltre il 30.11.2010, per l’affidamento delle attività di gestione e di erogazione ad un’unica società a totale capitale pubblico, da attuarsi secondo le modalità previste dalla Legge Regionale n. 1/2009 e nel rispetto di quanto consentito dal comma 3 dell’art. 23 bis del decreto Ronchi (Legge n. 133/2008, così come modificata dalla Legge 166/2009), in relazione all’affidamento in house, in quanto la gestione in essere nell’ATO Provinciale di Milano rispetta i principi previsti nella circolare del Ministero Ronchi  per l’affidamento in house;  (Ndr. 3)

3. mandato alla Segreteria dell’ATO a mettere in atto, entro il 31.12.2010, la predisposizione degli adempimenti previsti dal comma 4 dell’art. 23 bis, per l’affidamento del servizio idrico secondo la modalità in house, dando adeguata pubblicità alla scelta e predisponendo l’analisi di mercato e contestualmente
trasmettere una relazione contente gli esiti della verifica alla Autorità  garante per la concorrenza e del mercato.

Il gruppo consiliare Unione per Binasco

Daniela Fabbri
Giuseppe Vella


Note

(Ndr 1 )
L’art. 23 bis, d.l. 112 del 2008, cit., apre richiamando come propria fonte di legittimazione la «determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali» (art. 117, co. II, lett. m, Cost.), ma occorre ricordare che la disciplina dello stesso art. 23 bis, cit. è in tutto o in parte sostitutiva dell’art. 113, d.lgs. n. 267 del 2000, cit. (art. 23 bis, co. XI), sicché è agevole concludere anche per le disposizioni in esame quanto è stato riferito alle preesistenti, le quali sono state ritenute estranee alla indicata materia dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali poiché hanno ad oggetto unicamente le forme di gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica e non le prestazioni che tali forme giuridiche – una volta prescelte – debbono assicurare agli utenti (Corte Cost., sent. n. 272 del 2004, cit., § 3).
Né rileva la potestà esclusiva statale in materia di «funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane» (art. 117, co. II, lett. p) «giacchè la gestione dei predetti servizi non può certo considerarsi esplicazione di una funzione propria ed indefettibile dell’ente locale» (Corte Cost., sent. n. 272 del 2004 cit §3).
Detto articolo non è stato oggetto di impugnazione da pare delle Corte Costituzionale ed essendo previsto dalla stesse art. 23 (Decreto Ronchi) la competenza delle Regioni, la legge regionale 1/2009 che 'Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale.( Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche') la modalità di gestione in house costituisce una modalità possibile di affidamento

(Ndr. 2)
CONFERENZA ATO PROVINCIA MILANO - Deliberazione n. 5 del 9 febbraio 2004
 pt.o III capoverso b) lettera a) delibera  n. 5/2004
confermare l’efficacia degli affidamenti in essere alla data dell’adozione della delibera 7/2003, nonché affidare l’erogazione del Servizio Idrico Integrato alle Società (AEMME ACQUA S.p.A., BRIANZAQUE S.p.A. e MIACQUA S.p.A.) sulla base delle disposizioni di cui all’art. 113 del Testo Unico, commi V, lettera b), e XV bis per un periodo pari ad anni trenta, sotto condizione sospensiva, che dovrà verificarsi entro il 31/12/2005,. che le stesse Società (AEMME ACQUA S.p.A., BRIANZAQUE S.p.A. e MIACQUA S.p.A.) dimostrino (a) di possedere le caratteristiche soggettive di cui art. 113 del Testo Unico, commi V, lettera b), e XV bis (vale a dire siano “società a capitale misto pubblico privato nelle quali il socio privato sia stato scelto mediante procedure ad evidenza pubblica che abbiano dato garanzia di rispetto delle norme interne e comunitarie in materia di concorrenza”), (b) abbiano provveduto, in conformità con la Legge Regionale 26/03, a separare la erogazione del Servizio Idrico Integrato dalle altre attività del settore idrico, (c) siano divenute titolari dei rami di azienda necessari per l’effettuazione del servizio in attuazione degli indirizzi del Piano Industriale, nonché (d) sia stato adottato il Piano d’Ambito. …

(Ndr. 3)
Se l'obiettivo dei Comuni facenti parte dell’ATO provinciale di Milano è  quello di mantenere la  gestione dei servizi pubblici in mano pubblica, la sola opzione praticabile è quella dell’affidamento in house prevista dal decreto Ronchi e  confermata dalla circolare del Ministero. L'unica via consentita dalla normativa regionale vigente è quella di costituire la società patrimoniale unica e affidarle la gestione (incluso il servizio di erogazione) e recuperando in una sola società il patrimonio acquisito e capitalizzato negli anni a livello di gestione degli impianti e del ciclo dell’acqua. Al contrario in assenza di decisioni entro il 31.12.2010  si renderà necessario il ricorso all’affidamento della gestione operativa del servizio idrico tramite gara ad una società di capitale privato, obbligatorio dal 1 gennaio di fatto verrebbe disperso tutto il patrimonio di conoscenza, competenze, know-out, acquisito in questi anni dalla società Amiacque, ex Cap-gestione. Si svenderebbe quindi tutta l’efficienza gestionale maturata in questi anni.

Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2010

INTERVENTI – DICHIARAZIONI - INTERROGAZIONI – INTERPELLANZE - ORDINI DEL GIORNO RACCOMANDAZIONI

1. Oggetto: interpellanza su area Consorzio del Binaschino

Nei giorni scorsi in prossimità dei diversi accessi all’area del Consorzio del Binaschino sono comparsi numerosi cartelli (alcuni dei quali sono poi stati coperti) che vietavano l’accesso ai cani all’interno dell’area.

Pur se l’area in questione è di proprietà privata, ricordiamo che all’interno della trattativa del Comune con il Consorzio si era provveduto a scomputare una parte consistente degli oneri di urbanizzazione dovuti in cambio di un parco che il Consorzio avrebbe dovuto e ha poi realizzato nell’area di rispetto dell’autostrada.

L’accordo prevedeva la cessione delle aree verdi al patrimonio comunale e la stipula di una convenzione per la manutenzione delle stesse aree.

In relazione a quanto sopra riportato siamo a chiedere:
Se l’accordo per la cessione delle aree e la manutenzione sia stato effettivamente firmato e in che termini.

Se, come ci risulta, le aree verdi delle zona sono effettivamente state acquisite al patrimonio    comunale (e quindi di libero accesso alla cittadinanza) chiediamo di sapere:

Se i cartelli che vietano l’accesso ai cani sono stati installati a cura e a spese dell’amministrazione comunale o del privato.

Se esiste un’ordinanza sindacale che effettivamente vieta l’accesso ai cani nell’area in questione, visto che soltanto un’ordinanza sindacale può impedire l’ingresso o il transito in un’area pubblica. Nel caso che l’ordinanza non sia stata emanata chiediamo di conoscere se ci sono altre norme in base alle quali i cartelli sono stati installati. In assenza di idonee motivazioni chiediamo l’immediata rimozione dei cartelli, a spese del privato se al privato è riconducibile la decisione di installarli.

In riferimento all’area a verde, e poiché siamo stati anche personalmente testimoni di scontri verbali
piuttosto accesi fra cittadini che volevano accedere e titolari di proprietà all’interno del Consorzio, che sostenevano il divieto di accesso “perché l’area è privata”, chiediamo che in prossimità degli spazi verdi vengano installati cartelli che ribadiscano la proprietà comunale del parco e dunque la possibilità di accesso per i cittadini.

2. Oggetto: Interpellanza manutenzione straordinaria del giardino del Castello Viisconteo

Nei giorni scorsi, come tutti i cittadini di Binasco, abbiamo ricevuto nelle nostre caselle “Il Comune Informa”, Periodico di informazione dell’Amministrazione comunale di Binasco (per inciso ricordiamo ancora una volta che essendo il periodico dell’Amministrazione comunale, e non della giunta o del sindaco dovrebbe essere aperto ai contributi anche delle forze di minoranza).

A pagina 10 abbiamo letto la notizia sulla sistemazione del giardino del Castello e in particolare il punto in cui si afferma che “E’ opportuno evidenziare da subito che, ultimati i lavori di sistemazione, il giardino del castello non potrà più essere utilizzato come spazio per portare i cani a sporcare, come pista ciclabile o come campo da gioco. Il senso di rispetto deve essere di tutti i cittadini se vogliamo veramente mantenere ordinati e presentabili gli spazi pubblici”.

Una notizia che ci ha lasciato perplessi e attoniti. Lo spazio attorno al Castello è da sempre il cuore pulsante della vita del nostro Comune. E’ lo spazio di socializzazione per eccellenza, è il luogo dove chiunque abiti qui da tempo ricorda di aver visto sempre bambini, giovani e anziani fermarsi a chiacchierare, discutere, giocare, anche semplicemente incontrarsi o sedersi sulle panchine a godere dell’ombra degli alberi secolari.

E’ il luogo in cui mamme e nonni si fermano per far incontrare i più piccoli e al contempo fare le piccole spese quotidiane, contribuendo in questo modo anche alla sopravvivenza economica degli esercizi commerciali del nostro Comune. Attività che possono tranquillamente essere svolte in uno qualunque dei molti centri commerciali della nostra zona (che peraltro offrono spazi gioco per i bambini), penalizzando così ulteriormente il commercio di vicinanza.

E non è certo proibendo la fruizione di uno spazio come questo che si inculca al cittadino il “senso di rispetto”. Semmai questo risultato si ottiene facendogli sentire suoi gli spazi in cui vive e di cui fruisce, stimolando il senso di appartenenza e i piccoli comportamenti virtuosi. Il degrado del parco del Castello non è, a nostro parere, imputabile ai bambini che ci vanno a giocare, ma è la normale e fisiologica conseguenza di un’area che viene vissuta e che proprio per questo richiede la normale manutenzione.

Per tutti questi motivi, considerando la forte valenza storico-sentimentale della zona attorno al castello e la scarsità di spazi verdi alternativi, fruibili soprattutto durante l’estate, il gruppo consiliare l’Unione per Binasco chiede alla giunta di riconsiderare la decisione di proibire la fruizione degli spazi del Castello coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano questo spazio con un referendum consultivo sulla destinazione dell’area.

Se l’amministrazione riterrà invece di mantenere la posizione assunta chiediamo altresì di conoscere quali strumenti verranno utilizzati per verificare puntualmente e quotidianamente che bambini, cani o biciclette non entrino nella zona proibita, visto che una siepe di 50 centimetri non può essere considerato un deterrente sufficiente e efficace.

3. Oggetto: interrogazione trasporto pubblico SILA

Come tutti avrete potuto constatare dalle cronache giornalmente pubblicate dai giornali locali il problema dei trasporti conseguente al fallimento della Sila è lontano dall’essere risolto. Proprio ieri in Provincia di Pavia è stato siglato un accordo che prevede l’erogazione anticipata della quattordicesima agli autisti, che compenserà la parte di stipendio di ottobre che non ha potuto essere pagata perché rientra nella procedura fallimentare, evitando così che potesse concretizzarsi la minaccia di uno sciopero e quindi di un ulteriore blocco del servizio. Non sappiamo se la Provincia di Milano abbia fatto lo stesso per la tratta di sua competenza.

Ci risulta peraltro che la soluzione trovata con la nuova società Pmt abbia un orizzonte temporale limitato al prossimo 31 dicembre e che quindi l’eventuale concessione o contratto di servizio debba essere rinegoziato prima di tale data.

Per questi motivi, e vista la delicatezza del tema dei trasporti, che coinvolge molti dei nostri cittadini, chiediamo al Sindaco e all’assessore competente:
Se hanno richiesto e sono venuti in possesso del testo dell’accordo e della convenzione fra enti locali e nuova società. Se il testo è in loro possesso chiediamo che i consiglieri comunali vengano informati dei contenuti per verificare se all’interno di questo accordo-ponte vengono garantiti alcuni requisiti che riteniamo indispensabili. Nello specifico la garanzia che allo stato il servizio non sarà modificato in termini di quantità e frequenza della corse, numero degli autobus utilizzati soprattutto nelle ore di punta, garanzia della possibile fruizione con titoli di viaggio già emessi. Se il documento non è ancora pervenuto all’amministrazione chiediamo che si facciano tutti i passi per acquisirlo al più presto.
Se sono a conoscenza di quello che accadrà dopo il 31 dicembre. Se cioè ci sarà un rinnovo dell’accordo con la società che è subentrata o se verrà predisposta una gara per l’affidamento della concessione e in che termini, visto che ci risulta per esempio che la provincia di Pavia intenda procedere in autonomia con il contratto di servizio per la parte di sua competenza.
Se alla luce di tutto quanto sta avvenendo e dei futuri sviluppi urbanistici del nostro territorio sono state fornite garanzie sul fatto che Binasco manterrà il ruolo di stazione capolinea. In particolare vorremmo avere garanzie a proposito dell’ipotesi, che da molte parti ci è stata riferita, secondo la quale la nuova sistemazione dell’area ex Sgea non prevederà più la parte destinata alla stazione, che dovrebbe essere sostituita da una fermata sulla Statale, con tutti i problemi e i rischi che questa soluzione comporterebbe per gli utenti.
Se nei tavoli o nelle iniziative concertate con le altre amministrazioni si intenda promuovere un ridisegno complessivo del sistema di trasporti del Sud Milano, considerando anche la prossima apertura della metropolitana ad Assago, chiedendo una diretta partecipazione dell’Atm alla gestione di questa tratta.

Chiediamo altresì al Sindaco di essere informati puntualmente di tutti gli sviluppi che dovessero interessare la questione.
I Consiglieri Relatori e firmatari: Daniela Fabbri - GiuseppeVella


sabato 29 maggio 2010

Consiglio Comunale del 26 maggio 2010

INTERROGAZIONE SULLA RICHIESTA DI SCONTO SUL PEDAGGIO AUTOSTRADALE
A FAVORE DEI RESIDENTI A BINASCO

Nei giorni scorsi abbiamo letto l'intervista rilasciata dal Sindaco alla Provincia Pavese, nella quale veniva presentata un'iniziativa intrapresa nei confronti della Provincia di Milano e della società Milano-Serravalle, al fine di ottenere la concessione di uno "sconto" sul pedaggio, nella tratta Binasco-Milano, per i residenti dei comuni di Binasco, Noviglio, Lacchiarella.

Lo sconto sul pedaggio, secondo quanto riportato dal quotidiano, consentirebbe di alleviare la pesante situazione del traffico che quotidianamente attraversa il nostro Comune. Di questa iniziativa, sempre secondo quanto riportato sulla stampa, si dovrebbe discutere in un incontro dei comuni interessati con il presidente della Provincia di Milano.

Senza entrare nel merito della valutazione di questa iniziativa e della sua concreta praticabilità, e ricordando nel contempo che è universalmente riconosciuto come gli interventi più efficaci per la soluzione del problema traffico siano quelli che favoriscono l'utilizzo dei mezzi pubblici, disincentivando il traffico privato, chiediamo al Sindaco se:

1) nell'incontro in programma con il presidente della Provincia Podestà, non ritenga di dover chiedere, sempre nell'ottica di attenuazione dei disagi dovuti al traffico automobilistico un preciso impegno della Provincia ad attivarsi, nei confronti di Atm, perché nel momento in cui verrà attivata la tratta metropolitana fra Milano-Famagosta e Assago la stessa venga riconsiderata all'interno della tariffa urbana.

2) se intenda chiedere alla Provincia, sempre nell'ottica di una migliore gestione futura del traffico, inevitabilmente destinato ad aumentare anche in considerazione degli insediamenti abitativi in programma nei comuni limitrofi, di farsi promotrice di una richiesta di aumento e razionalizzazione del servizio di trasporto pubblico gestito attualmente dalla società Sila. L'arrivo della metropolitana ad Assago potrebbe infatti consentire, se corredato di opportune iniziative di miglioramento del servizio pubblico, di influire decisamente sui flussi automobilistici che quotidianamente transitano sul nostro territorio.

3) se ha avviato o intenda avviare contatti con il comune di Assago per stipulare eventuali convenzioni che prevedano la possibilità di parcheggi a tariffa ridotta, in modo da dare ai nostri concittadini la possibilità di usufruire, alle stesse condizioni economiche, del capolinea di Assago senza dover raggiungere Milano Famagosta.
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INTERROGAZIONE SULLA POSSIBILITA' DI ISTITUIRE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL TETRAPAK

Considerato che l’utilizzo di imballaggi in tetrapak è ormai diffusissimo e che attualmente nel Comune di Binasco il servizio settimanale di raccolta differenziata della carta e del cartone non intercetta anche questa importante frazione.

Visto che già dall’anno 2008 è stato approvato l’accordo tra CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Tetrapak proprio ai fini dell’attivazione della raccolta differenziata di questa frazione, insieme alla carta.
Visto che di tutti i Comuni della zona, Binasco è l’unico a non aver ancora attivato questa importante raccolta, che permette di ridurre la quantità di rifiuto secco non recuperabile riducendo conseguentemente i costi di smaltimento.

Considerato che, oltre a rappresentare un importante aspetto di carattere ambientale, legato alla necessità di preservare le risorse limitate per la produzione di materia prima, la raccolta differenziata è anche strumento per contenere le spese che poi saranno richieste ai cittadini a mezzo della Tassa Rifiuti Solidi Urbani.

Visto che la campagna di informazione è  garantita completamente  da Comieco, il Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Visti la normativa che stabilisce gli obiettivi minimi della raccolta differenziata dei rifiuti, obiettivi al cui raggiungimento tutti i comuni devono tendere.

Considerato peraltro che l’attivazione di questa nuova raccolta non comporta alcuna spesa per il Comune se non l’impegno dell’ufficio al disbrigo dell’istruttoria di adesione alla nuova raccolta,

CHIEDIAMO
che anche a Binasco al più presto venga attivata la raccolta differenziata degli imballaggi in tetrapak (congiuntamente alla raccolta della carta e del cartone).
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INTERROGAZIONE URGENTE SULLA CHIUSURA DEL SERVIZIO
DI AGGREGAZIONE GIOVANILE "SPAZI APERTI"

Abbiamo appreso solo ieri, da un intervento online dei giovani frequentatori, che lo scorso 2 aprile, con un messaggio sms, è stata comunicata ad alcuni dei promotori e partecipanti a Spazi Aperti la decisione di interrompere l'attività dello spazio di aggregazione giovanile.   

Una decisione che, al di là delle motivazioni che l'hanno determinata, ci allarma e ci preoccupa. In un territorio che offre ben poche opportunità, momenti e luoghi di aggregazione per i più giovani, Spazi Aperti era diventato negli anni un punto di riferimento insostituibile, un motore di interessanti iniziative culturali, un buon esempio di autogestione e la dimostrazione che non sempre i giovani sono soltanto quelli che imbrattano i muri e compiono atti vandalici.

Certo per evitare queste derive, per prevenire i comportamenti devianti, la strada non può che essere quella del confronto, del dialogo, dell'ascolto, ma anche dell'apertura di credito verso ragazzi che magari hanno modalità espressive, priorità, interessi che possono risultare di difficile comprensione per noi che apparteniamo a un'altra generazione, ma che stanno con molta difficoltà cercando di aprirsi la strada in un mondo che offre loro sempre meno opportunità lavorative, di crescita e di realizzazione.

Per tutti questi motivi, e certi che la decisione di chiudere Spazi Aperti non sia stata assunta a cuor leggero, chiediamo all'assessore competente che esponga urgentemente le motivazioni che stanno alla base di questa scelta.

Inoltre chiediamo che venga al più presto organizzato un confronto con gli utenti del Centro stesso, per spiegare le motivazioni che hanno portato alla decisione.
Che venga convocata una conferenza dei capigruppo per analizzare il problema e trovare eventuali possibili soluzioni.
Che non si tralasci nessuna iniziativa che possa portare alla positiva soluzione della vicenda, per evitare che venga meno una risorsa così importante per la nostra comunità.

Il nostro gruppo consiliare dichiara sin da ora la propria disponibilità a partecipare in modo propositivo a tutte le iniziative, gli incontri, i confronti che si renderanno necessari.
   
Il gruppo consiliare Unione per Binasco

Daniela Fabbri

Giuseppe Vella